Una notte buia e spaventosa
“In una notte buia e spaventosa” è la splendida riscrittura che Adam Gidwitz ha fatto di alcune delle storie classiche dei Grimm, montandole insieme in un unico lungo racconto particolarmente intricato e ricco di pathos. Abbiamo letto il libro nelle tre classi di IV nel corso di diversi mesi, ritagliandoci periodicamente un tempo più o meno lungo sottratto al susseguirsi delle attività e dedicato semplicemente all’ascolto della lettura. Un tempo in qualche modo “incantato” in cui il silenzio assorto e denso dei bambini tutti testimoniava ogni volta la loro fame di storie.
Leggere ai bambini senza chiedere niente in cambio, seguendo la ormai celebre lezione di Pennac, è l’unica vera arma a nostra disposizione per favorire anche nei più refrattari la curiosità verso i libri e il piacere della lettura. E mai come con questo romanzo, abbiamo sperimentato quanto potente ed efficace possa essere quest’arma, al punto da ritrovarci più volte dinanzi a cori incitanti a proseguire, quando la fine dell’ora ci costringeva ad interrompere.
C’era una volta un re morente
che passò la corona al suo figlio vivente.
Aveva accanto un vecchio servitore
che aveva vissuto moltissime ore.
Non sempre – vedrete – i versi corrispondono in maniera fedele al disegno, proprio perchè abbiamo privilegiato la ricerca, già non facile, della rima rispetto alla fedeltà del verso al preciso momento raffigurato; e non sempre la successione dei versi sarà pienamente intellegibile a chi non conosce la storia. Ma per noi tutti, che l’abbiamo letta e amata, speriamo resterà un ricordo potente e significativo che ci porteremo a lungo nel cuore.